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Afte: da semplice fastidio a segnale di allarme

Afte: da semplice fastidio a segnale di allarme

Come riconoscere un'afta in boccaAlzi la mano chi non ha avuto, almeno una volta, una fastidiosa afta in bocca. Le afte sono piccole ulcere molto dolorose che compaiono sul palato, sulle gengive e sulla parete interna delle guance o delle labbra. Sono mediamente inferiori al centimetro di diametro e guariscono nel giro di due settimane circa, senza lasciare cicatrici. Il tratto che le contraddistingue è la ricorrenza: si ripresentano periodicamente, con frequenza variabile da persona a persona, anche se con il passare del tempo possono regredire, soprattutto dopo i quarant’anni.

Esse tendono a manifestarsi con maggiore frequenza nei periodi caratterizzati da forte stress, situazione emotiva che indebolisce le difese dell’organismo, che tende quindi a essere più esposto a eventuali disfunzioni. Queste ulcerazioni biancastre che a volte diventano così grandi da impedire una buona masticazione o anche solo di parlare. Vediamo allora quali possono essere le varie cause e come guarirle.

Le principali cause delle afte

Il più delle volte le afte sono lesioni attribuibili a traumi, tipici ad esempio di chi si morde le labbra o le guance o si ferisce usando troppo energicamente lo spazzolino da denti.  In questo caso non c’è molto da fare se non applicare prodotti ad azione locale che consentono di proteggere la parte dolente fino a cicatrizzazione avvenuta. Ma le cause effettive che determinano la comparsa delle afte possono essere molteplici e non tutte sono ancora state chiaramente identificate. Tra i diversi fattori che, di volta in volta, vengono tirati in ballo ci sono l’applicazione sbagliata di apparecchi dentari, gli squilibri ormonali e l’intolleranza ad alcuni medicinali come alcuni antipertensivi e antidolorifici.

Oltre a una predisposizione genetica, anche una carenza di vitamine, in particolare di vitamina B12, acido folico e ferro possono provocare il problema, così come allergie alimentari, soprattutto mangiando cioccolato, caffè, arachidi, cereali, mandorle, fragole, formaggi e pomodori. Infine, lo stress e le infezioni da virus o batteri possono essere all’origine del problema.

Ma se queste afte sono ricorrenti (e in particolar modo nei soggetti adulti, perché nei bambini il fenomeno è tanto diffuso quanto benigno), molto grandi e tendono a permanere in bocca per molti giorni se non addirittura settimane, è necessario verificare che il problema non sia esclusivamente delle mucose della bocca ma possa essere piuttosto l’espressione di una malattia sistemica. Quale? La lista è molto ampia e varia da disfunzioni nell’assorbimento delle sostanze nutritive (magari associate a celiachia, cioè l’intolleranza al glutine), ad una carenza di vitamina B 12, alla colite ulcerosa fino al morbo di Crohn.

Come curare le afte

Ora, per ognuno di questi problemi esiste una soluzione o quantomeno una cura che consente di migliorare notevolmente la qualità della vita. A volte, se le afte sono piccole e non dolorose, possono guarire da sole: per questo motivo, è bene ricorrere ai farmaci quando se i disturbi sono molto intensi. Per alleviare l’infiammazione in modo naturale un buon rimedio è rappresentato dagli sciacqui di calendula, malva e propoli, noti per le loro proprietà disarrossanti. Sono inoltre utili le toccature con una tintura di aloè vera, quattro volte al giorno. L’aloe è infatti una pianta con principi antisettici e antinfiammatori, il cui utilizzo non ha effetti collaterali, anche se non sempre è efficace.

Alcune buone abitudini permettono di accelerare la guarigione. In presenza di afte, è consigliabile evitare cibi troppo caldi, alcol e fumo per non irritare ulteriormente le lesioni. Ai cambi di stagione, risulta inoltre utile assumere per una ventina di giorni vitamina B, la cui carenza può favorire la comparsa del disturbo. Ciò che invito a fare a tutti i lettori è: se avete almeno 20 anni e le afte vi perseguitano, rivolgetevi al vostro dermatologo e fate valutare a lui quelle lesioni. E soprattutto eseguite l’eventuale batteria di esami che vi verranno prescritti.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis