Il suo aspetto ricorda un alveare e pertanto giustifica il suo nome. Si tratta del favo cutaneo, un insieme di foruncoli presenti spesso sulla nuca e che può arrivare anche a 10 centimetri di diametro. Sono gli stessi germi normalmente presenti sulla pelle che, in particolari circostanze, possono diventare particolarmente aggressivi e dare origine a un foruncolo pieno di pus. A volte, questi germi acquistano una particolare aggressività. Ecco perché non si devono mai trascurare i brufoli, ma tenere la pelle sempre ben pulita, per evitare la comparsa di questo fastidioso disturbo. Vediamo quali sono le cause dei brufoli a favo e tutte le possibili soluzioni.
Un foruncolo trascurato, una scarsa igiene, un’acne molto persistente e non curata bene o una notevole sudorazione sono i fattori più comuni che possono scatenare la comparsa dell’ascesso cutaneo chiamato favo. La probabilità aumenta durante l’adolescenza, quando i brufoli rappresentano molto spesso un problema che rimane pressoché costante anche durante tutta l’età adulta. Da non dimenticare, inoltre, anche le ferite o le abrasioni infette, perché se curate male, possono aprire la strada anche ad altre infezioni più serie del favo.
Punto di partenza del favo è il foruncolo, un nodulo di colore rosso vivo che compare intorno a un pelo. Poi l’infiammazione si propaga alle zone vicine, diventa dolorosa e aumenta di dimensione. Infine, il foruncolo scompare lentamente, lasciando come ricordo una piccola cicatrice. Le persone diabetiche e quelle con alterazioni del sistema immunitario devono fare molta attenzione alla cura del foruncolo, perché l’infezione può arrivare in profondità, interessando i vasi linfatici e a volte anche le vene, causando una tromboflebite.
La cura del favo varia in base alla sua serietà. Un primo approccio è quello di ricorrere agli antibiotici sotto forma di creme o unguenti, anche se la loro efficacia può essere ridotta dalla scarsa diffusione del principio attivo. I trattamenti per bocca servono non solo a eliminare i batteri, ma a evitare la comparsa di febbre e la diffusione dei germi in altri organi importanti, come polmoni, cervello e reni. Infine, l’intervento chirurgico è indicato in caso di fallimento e consiste nell’asportare e nel pulire l’intera area, soprattutto se ci sono segni di progressione della malattia. Può essere fatta in ambulatorio in anestesia locale e dura pochi minuti.
È possibile schiacciare i foruncoli solo quando compare la caratteristica vescicola gialla (pus) in superficie. L’importante è che l’operazione sia eseguita in modo corretto per fare uscire completamente il materiale infetto. Si procede praticando una piccola incisione indolore sulla sommità del foruncolo con la punta tagliente di un ago da siringa e poi, esercitando leggere pressioni con le dita protette da garze, si favorisce la fuoriuscita del pus. Attenzione a non essere troppo violenti per non rompere i capillari. Alla fine si applicherà una pomata antibiotica per foruncoli per combattere più efficacemente l’infezione e contribuire a una più rapida guarigione.
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Buongiorno dottore mi chiamo Beatrice ed è da quasi 2 anni che mi compare sempre nello stesso punto il favo. l'ho curato cn antibiotici successivamente il dermatologo me lo ha bruciato ambulatoriamente a gennaio di qeust'anno. ho atteso pazientemente la scomparsa del favo ma ciò nn è avvenuto.
torno dal mio medico curante che mi prescrivere gli esami del sangue per scongiurare un'infezione.
gli esami sn perfetti ma il favo è sempre presente il medico mi prescrive altri antibiotici ma nn sparisce.
sn ritornata a giugno mi ha consigliato di andare da un chirurgo per eventuale asportazione chirurgica.
nel frattempo il favo si era sgonfiato e quando il 12 luglio mi presento dal chirurgo mi dice sgrigativamente che nn si tratta assolutamente di un favo scrivendo IN REGIONE INGUINALE NON SI APPREZZANO NEOFORMAZIONI RIFERIBILI A CISTI SEBACEE.
per il medico nn è nulla ma a oggi 24 agosto dopo aver fatto bagni in piscina al mare, mi si ripresenta gonfio e grosso.
Gentilmente un suo parere. nn sò più a chi rivolgermi
Grazie beatrice 28-03-1991
Gent.ma Beatrice,
probabilmente lei è affetta idrosadenite suppurativa inguinale, le
consiglio di contattare il Dott. Bettoli Vincenzo che è tra i massimi
esperti in Italia di questa patologia.
La sua e-mail è vincenzo.bettoli[at]fastwebnet.it
Un cordiale saluto,
Prof. Antonino Di Pietro
Grazie Dottore della sua risposta la terrò in considerazione.
Lunedì vado già da un professore e poi le farò sapere!
Buona giornata Beatrice
Buonasera dottore. Mi chiamo Claudio ed ho da tempo un grosso brufolo sotto la basetta sinistra. Da circa 15 giorni mi si sono gonfiati notevolmente alcuni linfonodi sul lato mantibolare sinistro. Il dermatologo mi ha detto trattarsi di una fistola auris. Da un'ecografia fatta ai linfonodi non emerge nulla di preoccupante se non l'infiammazione degli stessi. Questo brufolo è comparso circa un anno fa come una pallina simile a quella di grasso per poi infiammarsi sempre più con la fuoriuscita anche di pus. Da allora non ho fatto altro che gonfiarsi e sgonfiarsi fino a di recente che mi ha portato questa infiammazione del linfonodo. Può darmi il suo parere? La rigrazio le le auguro Buonasera.
Gent.mo Claudio,
concordo con la diagnosi del suo dermatologo.
Un cordiale saluto,
Prof. Antonino Di Pietro