(…) Di parere diverso è il professor Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano e presidente Isplad (International-Italian Society of Plastic Aesthetic and Oncologic Dermatology). I numeri del botulino denunciano che il fenomeno è legato a un’abile strategia di marketing. Il messaggio che si vuole lanciare è che sia utile e innocuo. A mio parere, è insensato usarlo contro le rughe. Oltre a non avere la certezza degli effetti che può produrre, soprattutto se usato a lungo, ci sono i risultati estetici discutibili. Il botulino “blocca” la ruga, ma “congela” anche l’espressività del volto, fino a trasformarlo in una maschera grottesca. Non a caso, molte persone dopo le iniezioni non si piacciono. Per altri succede il contrario: crea una dipendenza, che porta a moltiplicare le sedute e le dosi di tossina che entrano in corpo. Senza dimenticare che, usato da mani poco esperte, può paralizzare momentaneamente una parte del viso. Ma è cancellando una ruga che si diventa più belle e giovani? Si tratta di ribaltare la scala dei valori spiegando alle donne, ed è il medico che dovrebbe farlo, che rincorrere il mito della giovinezza a ogni costo non è la strada giusta per invecchiare bene e in bellezza.
Di Alberta Mascherpa
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