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L’ALTRA FACCIA DEL BOTOX

Carmen Di Pietro non è l’unica vittima di incidenti sulla via dell’eterna giovinezza. Anche a Loredana Leccio, per esempio, qualche tempo fa, andò storto un intervento di chirurgia estetica e il risultato di quell’intoppo fu molto evidente. In entrambi i casi sul banco dell’accusa c’è l’ormai celebre botulino. Aiuta a ritardare l’invecchiamento, ma non è esente da rischi. I medici britannici hanno dichiarato che crea dipendenza psicologica. Inoltre gli esperti ricordano che la tossina botulinica, come tutti i farmaci, presenta possibili effetti collaterali di cui, correttamente, il medico che la utilizza deve mettere a conoscenza il paziente. Numerosi sono i siti americani (www.ncbi.nlm.nih.gov –  www.dermatologytimes.com) su cui molti patiti della tossina raccontano le loro esperienze negative. L’informazione sui rischi resta insufficiente per poter valutare se davvero si è disposti a farsela iniettare per cancellare qualche ruga, sostiene il professor Antonino Di Pietro, specialista dermatologo. In medicina la tossina botulinica A è impiegata nel trattamento di patologie gravi, come le distonie: si tratta, infatti, di una neurotossina che paralizza i muscoli. Questa tossina è una delle sette prodotte dal Clostridium botulini, la causa dell’intossicazione da conserve preparate in casa. Per la Food and Drug Administration (l’ente Usa che vaglia i farmaci), può essere usata dal medico a fini estetici solo per il trattamento delle rughe glabellari, cioè i segni d’espressione tra le sopracciglia.

E’ una sostanza che si trova nelle uova e chi ne è allergico non può sottoporsi al trattamento perché rischierebbe uno shock anafilattico, anche mortale. Per sapere di più degli effetti collaterali del botox basta leggersi il foglietto illustrativo che si trova all’interno di ogni scatola di Vistabex (nome commerciale in Italia), che presenta il prodotto come un temporaneo miglioramento delle rughe verticali tra le sopracciglia. Viene sconsigliato l’uso sui minorenni, sulle donne in gravidanza, perché potrebbe procurare effetti malformativi e tossici per il feto, e durante l’allattamento. La distanza di tempo fra un trattamento e l’altro deve essere almeno di tre mesi. Raramente si può verificare una reazione anafilattica dopo l’iniezione di tossina botulinica: il medico deve avere a disposizione epinefrina (adrenalina) ed essere in grado di mettere in atto tutte le misure richieste dal caso. Il cosiddetto sbugiardino spiega anche che, dopo il trattamento di grandi muscoli distonici nella zona del collo, sono stati riportati rari casi di decesso. Ma l’avvertenza per i neofiti del botox è che il rischio di astenia e debolezza muscolare potrebbe rendere pericolosa la guida per qualche mese. A questo si aggiungano alti effetti collaterali temporanei come il mal di testa, il cambiamento della mimica e l’alterazione dell’espressione.

Ma il tramonto sulle facce di cera senza espressione in America sta già calando, per lasciare il posto a una nuova moda, quella dei trattamenti naturali. Ma quali medici possono somministrare il botox? Una sentenza del Tar aveva allargato l’uso della tossina a tutte le categorie, ma due mesi fa (il 6 febbraio) l’Aifa (Associazione Italiana del farmaco) ha deciso di restringere il campo ai soli specialisti.

Di Laura Belli

redazione

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