LE NUOVE FRONTIERE DELLA DERMATOLOGIA PLASTICA

È compito della Dermatologia occuparsi della genesi e della terapia di tutti gli stati di sof­ferenza cutanea, anche quan­do non si tratta di una vera e propria patologia ma di altera­zioni estetiche che inducono il paziente alla richiesta di aiuto. Ricordiamo che “Plastico” è si­nonimo di “plasmabile”, “mo­dificabile”… e quindi “miglio­rabile”, del resto, preservare l’integrità cutanea e mantenere una sua buona vitalità è di in­dubbia utilità anche per preve­nire veri e propri stati patologi­ci. La Dermatologia plastica si occupa degli inestetismi e dei processi di invecchiamento della pelle, ricercandone le cau­se e proponendo e utilizzando terapie non invasive, spiega il dermatologo plastico Antoni­no Di Pietro, presidente: della Società Internazionale di Der­matologia Plastica (ISPLAD).

Come possiamo distinguere al­lora un intervento di Dermato­logia plastica da uno di Medici­na estetica, visto che entrambe si ripropongono di operare con mezzi non cruenti?

Possono sembrare due modi per indicare la stessa cosa, ma solo apparentemente!

In realtà esistono delle sostanziali differenze.

Per chiarire meglio questo con­cetto, possiamo paragonare la medicina estetica alla medicina internistica generale, che si oc­cupa dei problemi più diversi: dall’invecchiamento all’obe­sità, dai problemi angiologici a quelli posturali, ormonali, ecc…

La Dermatologia plasti­ca è invece come una qualsiasi branca specialistica. Si occupa in modo approfondito solo dei problemi che riguardano la pro­pria specialità di competenza, ovvero la pelle e i suoi annessi. I dermatologi, fini conoscitori della fisiologia e biologia cuta­nea, per la loro specifica e giu­ridica formazione professionale sono gli specialisti indicati per verificare l’efficacia clinica dei principi attivi dermocosmetici e possono dare una valutazione veritiera su tutte quelle meto­dologie estetiche che dovreb­bero dare benefici.

Quali sono i problemi e le situazioni che il Dermatolo­go plastico nell’ambito della propria attività si trova più comunemente ad affrontare?

Innanzitutto occorre premet­tere che le richieste di interven­to che giungono al dermatolo­go plastico sono accomunate da una condizione innegabile: mantenere una bella pelle, una bella faccia, un bel portamen­to… Quindi, si combattono le rughe, il rilassamento cutaneo, l’acne e i suoi esiti, la couperose, le macchie cutanee, la cel­lulite, le smagliature, la ipersudorazione, le calvizie, ecc…

Il Dermatologo plastico, per aver scelto di orientare i suoi inte­ressi verso la cura e la preven­zione degli inestetismi cutanei, è il più diretto riferimento per questi argomenti!

Quali sono gli strumenti di cui si avvale la Dermatologia plastica?

Tutto ciò che permette un in­tervento nel massimo rispetto biologico del tessuto cutaneo: mezzi che prediligono l’aspet­to conservativo, biostimolante, riducendo al massimo la di­struzione cutanea. Questo è il principale aspetto differenziativo con la Chirurgia plastica; essa infatti è caratterizzata da resezione dei piani profondi, modifiche strutturali macro­scopiche, ricostruzioni con in­terventi cruenti in cui la cute rappresenta spesso solo il rive­stimento finale. Gli strumenti della Dermatologia plastica permettono invece di conse­guire buoni risultati senza ra­dicali e innaturali cambiamenti del proprio aspetto.

Ciò si può ottenere grazie ai continui progressi della co­smetologia, con la scoperta di principi attivi (vitamine, enzi­mi, ecc.) sempre più efficaci, e all’importante sviluppo di me­todologie e terapie dermatologiche che cercano di rinnovare e stimolare la cute in maniera sempre meno invasiva. Oggi è possibile iniettare nel­la pelle sostanze per riempire e sollevare le rughe median­te aghi sottilissimi, effettuare peeling che eliminano gli strati cutanei superficiali permetten­do la formazione di un’epider­mide più giovane o utilizzare laser per rinnovare gli strati più profondi; esistono sostanze bio­stimolanti che, iniettate a poca profondità, donano turgore na­turale ed elasticità al derma, …e presto saranno disponibili altre tecniche dermatologiche innovative e all’avanguardia, oggi ancora in conclusive fasi sperimentali.

di Simona Costa

redazione

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