È il più personale dei biglietti da visita: la pelle svela chi siamo e quanti anni abbiamo, ma riflette anche i nostri stati d’animo e la nostra capacità di volerci bene. La bellezza non è un viso eternamente e innaturalmente liscio, privo dei segni del tempo. Ma un volto capace di emanare freschezza e gioia a ogni età, dice Antonino Di Pietro, dermatologo e autore del libro “La bellezza autentica” (Sperling & Kupfer, € 15,00). Oggi è possibile ringiovanire la cute senza ricorrere al bisturi, grazie alla cosmetica e all’alimentazione, spiega l’esperto. Davvero? Abbiamo provato a chiedere a lui come fare ad assicurarci, a ogni età, una pelle radiosa.
La pelle è formata da diversi strati: uno superficiale, l’epidermide, e uno più profondo, il derma. Solo il primo si rinnova: ogni giorno nuove cellule salgono in superficie e sostituiscono quelle vecchie. Con gli anni, però, questo ricambio cellulare rallenta e diventa meno completo, così la pelle perde freschezza. Il derma, invece, è sostenuto dalle fibre collagene, imbevute di acido ialuronico, una sostanza che trattiene l’acqua. Col passare degli anni anche questa sostanza diminuisce, provocando disidratazione. Per di più, dai 20-25 anni, i vasi sanguigni cominciano a perdere tonicità e a dilatarsi: il sangue scorre più lentamente, la pelle riceve meno ossigeno ed è meno nutrita. Il colpo finale arriva dai radicali liberi:prodotti da smog, fumo e sole, vengono smaltiti sempre più lentamente, col progredire dell’età. Alla fine, compaiono le rughe.
La longevità dipende al 60% dal cronoaging, cioè dal Dna individuale, e per il 40% dal fotoaging, ossia dallo stile di vita e dall’azione di temperature estreme, smog e fumo. Per esempio, due gemelle con lo stesso cronoaging ma con stili di vita opposti, per esempio un’impiegata e una velista, arriveranno a 60 anni con una pelle diversa: chi si è più esposta a sole o fumo sembrerà più vecchia, perché la sua pelle avrà meno collagene.
Certo, le rughe sono una spia della nostra personalità: chi ride spesso ha le zampe di gallina, chi si cruccia ha solchi orizzontali seriosi sulla fronte. La pelle è la nostra rete di trasmissione tra l’ambiente estremo e il cervello. Per questo, osservando la pelle si può capire molto del nostro regime alimentare, dei problemi di carattere, degli eccessi e delle cattive abitudini. La felicità ci fa cambiare faccia, perché rilassa muscoli e tessuti: così, quando siamo innamorate, l’organismo produce endorfine, ormoni che, oltre a contribuire al rilassamento generale, distendono i lineamenti in modo naturale. Al contrario, l’ansia o la stanchezza provocano una contrazione dei muscoli che fa diminuire l’apporto di sangue ai tessuti e fa apparire la pelle più rugosa.
Sì. Ogni giorno ci servono oltre 40 nutrienti e nessun cibo è in grado di fornirli tutti. Possiamo assicurarceli solo con una dieta varia, ricca di frutta, verdura, cereali e pesce. Gli antiossidanti che contengono annullano l’effetto negativo dei radicali liberi e mantengono elastiche le pareti dei vasi sanguigni. Per questo è bene consumare frutti di bosco, mele, cipolle, tè verde. Cacao, vino rosso, ricchi di vitamine C ed E, e cereali integrali, legumi, semi di sesamo, di lino, di zucca e di girasole. Per l’idratazione sono fondamentali gli acidi grassi omega 3 e omega 6, che abbondano nel pesce, mentre il pane integrale aiuta capelli e unghie. Da non dimenticare, infine, alimenti contenenti ferro, che porta ossigeno ai tessuti, e zinco che stimola il sistema immunitario.
La pelle si difende dal sole proprio con l’abbronzatura, prodotta da un pigmento chiamato melanina. La capacità di produrre melanina, come la predisposizione ad avere una pelle chiara o scura, è ereditaria: c’è chi si abbronza in poche ore, chi si scotta subito e chi riesce a ottenere solo un colorito dorato. Quando stiamo al sole, è indispensabile una crema solare che aumenti le nostre capacità di difesa, con un fattore di protezione più o meno alto, a seconda che abbiamo la pelle più o meno chiara. Perché? Tra le varie componenti della luce solare, i raggi ultravioletti di tipo A (Uva) penetrano in profondità, distruggono le fibre elastiche, portano all’invecchiamento e provocano danni cellulari che predispongono ai tumori. Le radiazioni ultraviolette di tipo B (Uvb), invece, restano in superficie, ma causano eritemi e scottature. Oltre alle creme prendere, un mese prima di partire, integratori a base di betacarotene, amminoacidi, sali minerali, vitamine E, C, PP e selenio. E usare regolarmente un presolare, una crema che può irrobustire i capillari contro il calore e la cute contro la luce.
No. Ultimamente, l’associazione di consumatori Codacons ha lanciato l’allarme su 12 prodotti solari, sostenendo che alcuni componenti chimici, detti Peg, avrebbero effetti negativi sul sistema riproduttivo e aumenterebbero l’incidenza di alcuni tumori. Tuttavia, mancano dati scientifici che lo confermino. Certo, si possono evitare i solari che contengono Peg. Personalmente, però, non credo sia il caso di farlo. Anche perché un conto è sperimentare i prodotti su animali sovraccaricando le dosi, un conto è applicarli su esseri umani e in dosaggi normali.
Le creme aiutano a ritardare i segni del tempo e a proteggere l’epidermide dagli agenti esterni. È importante, però, scegliere la crema giusta a seconda dell’età, della stagione e del problema da risolvere. Quando la pelle è sensibile, meglio optare per i prodotti più semplici, senza profumazioni, per limitare i rischi di allergie. La crema antietà, invece, deve essere innanzitutto idratante, perché l’acqua inibisce il collagene e aumenta lo spessore della cute, conferendole compattezza. Per avere una pelle più liscia, poi, si può scegliere una crema dall’azione esfoliante.
Certo. Le differenze di prezzo rispetto al negozio dipendono dalla confezione, dalla marca, dalla possibilità di chiedere il consiglio di un esperto. In ogni caso, se una crema provoca arrossamento o bruciore bisogna abbandonarla subito. Attenzione anche alla dermatite da campioncino omaggio: il contenuto è identico a quello dei prodotti in vendita, ma non sempre è ben conservato.
Usare prima di andare a dormire una crema molto corposa costringe la pelle a un superlavoro. Sarebbe meglio abituarsi a usare la crema la mattina e nel pomeriggio: a metà giornata la cute può essere già disidratata, soprattutto se si lavora in ambienti secchi, con l’aria condizionata o molto riscaldati. E usando l’antirughe più volte al giorno si hanno risultati in tempi più brevi.
Si. Però occorre sapere di cosa abbiamo bisogno: se la cute è poco elastica, possono essere utili i flavonoidi e gli omega 3 e 6. durante la menopausa, invece, si ai fitoestrogeni. In tutti i casi, meglio chiedere a uno specialista: gli integratori non fanno male, ma se non prendiamo quelli giusti, rischiano di essere inutili.
Di Mariateresa Truncellito
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