Tecnica Picotage

Come è noto, i danni estetici osservabili clinicamente sono sempre sottesi da modificazioni istologiche. Prendiamo in considerazione il crono invecchiamento che è dovuto a un naturale deterioramento delle funzioni vitali ed è fisiologico, mentre il foto-invecchiamento è patologico, estrinseco e si manifesta precocemente. In entrambi i tipi di invecchiamento si osserva un assottigliamento del derma e un ispessimento dello strato corneo. I fibroblasti risultano alterati, così come le fibre elastiche e collageniche da essi prodotti. La pelle perde in elasticità e tonicità. Una diminuita funzionalità delle ghiandole sudoripare, delle pareti vasali e della funzione barriera della cute, determinano non solo secchezza cutanea, ma anche facilità all’insorgenza di dermatiti irritative. Tipica del fotoaging è, in particolare,l’elastosi solare, che è caratterizzata dalla trasformazione della trama elastica del derma in un ammasso di fibre ispessite, aggrovigliate e arricciate. Esse vanno a costituire il substrato anatomico di quelle rughe irregolari e profonde che ben si distinguono dalle rughe sottili e superficiali e che determinano un tipico colorito grigio-giallastro. E importante ricordare che le fibre elastiche così fortemente alterate rappresentano il danno-simbolo del fotoinvecchiamento, ma non derivano dalla degenerazione della trama elastica originaria, ma sono il prodotto della sintesi anomala da parte di fibroblasti alterati. Sempre causati da una esposizione ai raggi UV si potranno evidenziare nel tempo anche iperpigmentazioni (lentigo solari) dovute alla maggiore produzione di melanina da parte dei melanociti e aree eritematose arrossate dovute alla compromissione e dilatazione dei piccoli vasi della pelle. Il danno provocato da sole dipende dal tipo di raggi ultravioletti: i raggi UVB con una lunghezza d’onda di 290-320 nm, sono responsabili di eritema, ustioni Superficiali, secchezza cutanea e iperpigmentazioni e possono esser contrastati, in buona misura, dall’uso attento e costante di schermi solari, i secondi penetrano più profondamente, con una lunghezza d’onda di 320 -400 nm, e sono responsabili del danneggiamento cellulare profondo.
I raggi UVA, inoltre sono dannosi durante tutto l’anno e in tutte le ore del giorno, filtrano attraverso i vetri e le nubi e difficilmente riescono a essere bloccati efficacemente da creme schermanti. Se a questo si aggiunge che spesso i normali fattori di protezione “passivi” vengono utilizzati in modo scostante e saltuario, diventa estremamente importante proporre al proprio paziente dei trattamenti mirati che riescano in maniera attiva e costante a contrastare l’invecchiamento cutaneo foto-indotto. Se, a livello generale, è consigliare l’assunzione di integra tori dietetici ad azione antiossidante e riparativa delle membrane cellulari, per agire a livello delle aree esteticamente “più a rischio” risulta particolarmente efficace l’infiltrazione locale di acido ialuronico naturale biointerattivo. Numerosi studi, infatti, hanno evidenziato come l’acido ialuronico naturale (a peso molecolare e concentrazione entrambi specifici), oltre a svolgere un’azione ristrutturante e idratante della matrice extracellulare, contrasti l’azione ossidante dei radicali liberi in quanto, in parte si sacrifica e in parte crea una barriera che protegge la membrana dei fibroblasti. Le condizioni ottimali mantenute o riprodotte dalla presenza di acido ialuronico permettono di stimolare i fibroblasti a una corretta produzione di collagene, elastina e stesso acido ialuronico endogeno. In particolare, per sfruttare al meglio l’efficacia dell’acido ialuronico è stata messa a punto la tecnica Picotage che consiste nell’ effettuare una serie di microiniezioni estremamente superficiali (nel derma papillare), distanziate di un centimetro l’una dall’altra su tutte le aree costantemente esposte alla luce (viso, collo decolleté e mani). La profondità minima garantisce all’acido ialuronico di agire principalmente nello strato di Grenz che corrisponde a quella zona del derma papillare in cui si osserva una elevata attività fibroblastica e, poiché l’acido ialuronico naturale ha la caratteristica di distribuirsi uniformante e omogeneamente nella matrice extracellulare, la distanza di circa un centimetro garantisce una “copertura” uniforme delle aree esposte. Poiché questo acido ialuronico presenta una elevata concentrazione (40-70 volte superiore a quella endogena), per ogni infiltrazione è sufficiente il rilascio di una ‘piccola quantità di principio attivo, questo, inoltre, permette di evitare la formazione di antiestetici pomfi visibili. Il protocollo della prevenzione attiva del foto-aging prevede due trattamenti ravvicinati (circa ogni15 gg.) prima di prolungate esposizioni solari (vacanze al mare o in montagna) e delle sedute di mantenimento ogni due mesi circa.

redazione

Recent Posts

Rigenerazione cutanea su misura: per ogni pelle la sua soluzione

Proprio come accade con il resto del nostro organismo, anche la pelle ha delle necessità…

2 anni ago

Filler riassorbibili o permanenti: differenze e possibili rischi

L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si ricorre maggiormente all'iniezione di filler.…

3 anni ago

Tatuaggi e nei: quali rischi?

Tra alti e bassi, quella dei tatuaggi è una moda che non cessa di esistere,…

3 anni ago

Come rinforzare le unghie: rimedi per mantenerle sane e belle

Non tutti lo sanno ma le unghie sono un vero e proprio specchio della nostra…

3 anni ago

Viso stanco al rientro dalle vacanze: rimedi e trattamenti

Al rientro dalle vacanze estive, complice la ripresa della abituale routine quotidiana, il viso può…

3 anni ago

Digital aging: come contrastare l’invecchiamento digitale

Videocall, esposizione costante alla luce blu dei monitor, stanchezza e insonnia provocate dall’uso continuo dei…

3 anni ago