Tessuti naturali e sintetici a confronto

L’abbigliamento è come una seconda pelle. Anche in questo campo, crescono le aziende biologiche che producono filati provenienti solo da coltivazioni “pulite”, confezioni realizzate senza interventi chimici, con dettagli in elementi naturali: tutto garantito da marchi rilasciati da appositi enti autorizzati dalla UE. Scopriamo perché è importante sostenere le produzioni di tessuti naturali.

Si può e si dovrebbe rinunciare alle tinture chimiche

Le tinture chimiche possono essere tranquillamente eliminate grazie ai cotoni che per la particolarità del seme nascono già colorati, spiegano gli esperti di Ali, una delle aziende biologiche del settore. Da segnalare anche il ritorno della canapa, per decenni scomparsa dai nostri mercati e oggi riproposta per ricavarne tessuti freschi d’estate e caldi d’inverno. Dunque i tessuti sintetici sono da eliminare? Approfondiamo l’argomento di seguito.

È vero che le fibre sintetiche sono poco salutari?

I tessuti sintetici tradizionali tendono a essere antitraspiranti, quindi a favorire il ristagno del sudore e l’aumento della temperatura corporea. Da qui, per chi ha la pelle particolarmente sensibile, possibilità di infezioni specie in alcune zone del corpo (ascelle, inguine, piedi). Inoltre, il calore e l’umidità prodotti da questi tessuti possono alterare il film idrolipidico, abbassando il livello di protezione della pelle e rendendola più vulnerabile alle allergie. Specie per i bambini, dunque, i tessuti naturali sono garanzia d’igiene e benessere. Ma qualcosa sta cambiando.

Ci sono novità nel campo dei tessuti sintetici?

Ci sono tessuti sintetici di nuova generazione che in prospettiva potrebbero addirittura superare nelle caratteristiche positive quelli naturali. Sono allo studio tessuti che a contatto con il calore della cute possono rilasciare sostanze benefiche, per esempio emollienti e idratanti. E con il tempo queste capacità potrebbero essere sfruttate per rilasciare sostanze farmaceutiche: contro il diabete, ad esempio o l’ipertensione.

È allo studio anche la possibilità di creare “tessuti sentinella”. Dotati, cioè di particolari sensori in grado di cogliere le variazioni della pelle attraverso il sudore. Una specie di check up continuo, al quale abbinare la cura del disturbo intercettato attraverso il rilascio delle sostanze curative.

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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