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l’arte di radersi

Al mattino sono davvero pochi gli uomini che, come nei film, fischiettano allegramente mentre si passano il rasoio sul viso. Se si opta per la lama – mono, doppia o tripla non importa – bisogna mettere in conto la probabilità di un eventuale taglio (con annessa ricerca di rimedi per arginare il flusso di sangue). Se si usa, invece, il rasoio elettrico si è esenti da tagli, certo, ma se adoperato in fretta e se la barba è appena un pochino ispida si corre il rischio di uscire con guance paonazze e collo irritato. Tanto vale quindi rassegnarsi e fare le cose per bene, trasformando magari il doVere in piacere.

Quale rasoio?
3.300 ore, cioè 137 giorni completi, equivalenti a quattro mesi ininterrotti, è il tempo che gli uomini dedicano nell’arco della vita alla barba. Al mattino, il passaggio della lama affilata del rasoio è lo stress più intenso che subisce la pelle maschile. E più la rasatura è profonda e puntigliosa, più è stressante perchè elimina quel sottile strato di acidi grassi, aminoacidi, zuccheri e acqua che formano sulla superficie cutanea una barriera protettiva. La scelta degli strumenti, quindi, non è solo questione di gusti personali. Il rasoio multilama è indicato per le pelli normali e robuste, in quanto in una sola volta la cute viene sottoposta a due-tre passaggi, a seconda del numero delle lame. Il rasoio elettrico, anche se meno preciso della lama, è tuttavia più pratico e veloce. Ma è una delle cause più frequenti di irritazione quando i peli vengono strappati in modo traumatico. Ciò dipende da una certa disinvoltura nella manutenzione delle testine che andrebbero disinfettate ogni giorno, lubrificate almeno due volte la settimana e sostituite ogni 4-6 mesi. Attenzione anche alla pressione del polso durante il taglio: insistere troppo su una zona o ripassare il rasoio più volte, surriscalda le testine e provoca pelle infuocata, capillari dilatati ecc. Il rasoio a filo: un classico dei barbieri ‘vecchio stampo’. Se i professionisti hanno la mano ferma, usare in privato la lama affilata può essere pericoloso e provocare tagli profondi.

Schiuma da barba
Riservate a chi opta per la rasatura a lametta, le schiume da barba non sono tutte uguali. La scelta è tra quelle in schiuma spray, le più usate, quelle in gel, che fanno schiuma a contatto con l’acqua, e il sapone da usare con il pennello. Per ogni categoria ci sono formule arricchite con sostanze che svolgono azioni specifiche: lenitive, per le pelli sensibili, ecc. “La scelta dipende dai gusti personali” dice la dermatologa Maria Teresa Lucheroni. “Le versioni spumose, però, sono formulate con meno tensioattivi e quindi meno aggressive nei confronti del film idrolipidico: contengono, infatti, sostanze lubrificanti, emollienti, idratanti e lenitive, come mentolo e canfora, in grado di attenuare il ‘fuoco’ da rasoio. In più,le schiume spray evitano l’uso del pennello da barba e quindi sono più veloci e pratiche”.

Se la barba è ‘difficile’
Quando la barba è ispida gli arrossamenti sono un problema quotidiano che si abbina molte volte a brufoletti e peli incarniti. Come aggirare l’ostacolo? Ce lo spiega il dermatologo Antonino Di Pietro: “Due volte la settimana, applicare una maschera al fango termale ad azione purificante e, sempre, prima della rasatura stendere una lozione pre-shave per ammorbidire il pelo e preparare la pelle al passaggio della lama. Se si ‘sentono’ sottopelle dei peli incarniti, evitate di sottoporli a’torture’ per eliminarli. Meglio applicare due volte alla settimana uno scrub che, grazie alla sua azione esfoliante, aiuterà a farli spuntare senza traumi”.

Dopo il rasoio
“Al termine della rasatura” suggerisce Antonino Di Pietro, “indipendentemente dal tipo di rasoio utilizzato, è sempre utile applicare un dopobarba, scegliendolo in base alla sua consistenza: in emulsione durante l’inverno o se avete la pelle sensibile; nella formula gel o fluida per l’estate e per le pelli miste e grasse. Le azioni di questi prodotti sono diverse: reidratano l’epidermide, ricostruiscono il film idrolipidico che il passaggio della lama sulla pelle ha asportato e, naturalmente, lasciano un buon profumo. In più, rinfrescano e ammorbidiscono, eliminando immediatamente la sensazione di bruciore e di ‘pelle che tira’. Negli ultimi anni i laboratori cosmetologici puntano molto anche sui prodotti che associano un’azione lenitiva a quella di uno o più trattamenti specifici: anti-età, idratante, normalizzante (per le pelli grasse e lucide), nutriente (per pelli secche e sensibili) e anche formulati con filtri uv e anti-ossidanti che proteggono la pelle dall’invecchiamento.

E chi decide di tenersela?
La scusa più banale per giustificare la presenza della barba è la mancanza di tempo per la rasatura quotidiana. Ma, sotto sotto, la vera ragione è che quel pelo ispido è una promessa di virilità e un elemento di ricercatezza esasperata e di pazienza nel curarla amorevolmente. Ma anche la barba segue la moda. “Basta con i pizzetti rifiniti con precisione e decolorati” dice Emmanuel Apostolakis, make-up artist e image maker. “Sono out e fanno troppo macho. La moda vuole un pelo dall’aspetto destrutturato, come la barba di un adolescente o quelle irregolari. Tra le idee decorative per il viso le sottili strisce di barba dal labbro inferiore fino al mento o le basette superallungate sulle guance”.

redazione

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