Pelle arrossata? Occhio agli sbalzi di temperatura.
Secca, trasparente, con una grana sottile. Non è l’unico identikit di una pelle sensibile. <<A volte può essere irritabile anche una cute spessa, a tendenza grassa, con i brufoli, il cui film idrolipidico alterato la modifica>>, spiega il prof. Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano. Senza difese, pronta ad arrossarsi quando c’è vento o se la centralina dello smog segnala valori oltre i limiti. Come appare? Polverosa e desquamata se è tendente al secco; con bollicine e dilatazione dei vasi sanguigni se la sua matrice è grassa. In entrambi i casi che cosa è giusto fare e che cosa è meglio evitare? I sì: pulirla con oli o latti detergenti che non asportano eccessivamente il film idrolipidico, idratarla con integratori ricchi di omega 3 e omega 6 che mantengono compatto il film idrolipidico, sfiammarla ricorrendo una volta alla settimana a impacchi di amido che è un decongestionante. I no: non appoggiare sulla cute sciarpe di lana, durante lo sfregamento viene rilasciata lanolina, una sostanza irritante; mantenere rispetto al computer una distanza di 50 cm, per far sì che le radiazioni non colpiscano la pelle, evitare cibi piccanti e alcolici perchè creano vasodilatazione e aumentano la sensibilità cutanea. E per quel che riguarda la protezione? Applicare sempre, soprattutto d’inverno e nei week-end al sole, creme ad alta protezione (Ip 15), con filtri fisici a base di biossido di titanio e zinco.
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