Questi ormoni, infatti, limitano l’azione di quelli maschili, responsabili della crescita dei peli. Qualsiasi metodo di depilazione scelto dalla futura mamma ottiene, quindi, effetti prolungati, in quanto i peli ricrescono molto più lentamente del periodo precedente la gravidanza. Per questo è inutile, oltre che dannoso, ricorrere ai metodi drastici Come la ceretta a caldo Con lo scopo di prolungare i tempi della depilazione. I metodi dolci, più salutari, garantiscono risultati ugualmente duraturi.
Si basa sull’utilizzo di una sostanza composta da resine (materiale prodotto dalle piante) e cere naturali mischiate a creme addolcenti che proteggono la pelle. La ceretta deve essere sciolta a bagnomaria o direttamente su un fornello con il fuoco al minimo e poi applicata ancora calda (intorno ai 40° C) sulla parte da depilare. La ceretta, solidificandosi, incorpora i peli e con uno strappo deciso viene staccata dalla pelle. Il vantaggio di questo metodo è che asporta il pelo alla radice, risolvendo a lungo il problema della depilazione.
La ceretta a caldo non va assolutamente usata in gravidanza. Lo strappo può provocare la rottura dei capillari (piccoli vasi sanguigni) delle gambe, ora indeboliti dall’aumento di liquidi circolanti nell’organismo. Inoltre la temperatura elevata della ceretta sfianca ancora di più le vene gia dilatate dall’azione degli ormoni e può favorire la comparsa delle varici (vene dilatate).
È composta dalle stesse sostanze (resine e cere) della ceretta a caldo, ma necessita di temperature minori per riuscire a inglobare i peli e asportarli completamente. Ne esistono di due tipi: quelle da sciogliere a bagnomaria e poi far raffreddare prima dell’ applicazione e quelle già pronte per l’uso. Bisogna fare attenzione a estirpare tutto il pelo: se lo si spezza, infatti, si favorisce una ricrescita rapida, vanificando i vantaggi della ceretta. Per limitare questo rischio, tutti i tipi di ceretta vanno stesi nella direzione di crescita del pelo e strappati in senso contrario con un movimento deciso.
Questo genere di depilazione andrebbe limitata nei nove mesi, in quanto lo strappo violento potrebbe favorire la rottura dei capillari, soprattutto quando questi sono già indeboliti. Occorre valutare le condizioni delle proprie gambe: se si è già sofferto di varici (vene dilatate) prima della gravidanza o se la gestazione ha portato gonfiori e capillari evidenti, è preferibile utilizzare altri tipi di depilazione.
Questi preparati sono a base di sostanze chimiche in grado di sciogliere la cheratina, l’elemento che costituisce il fusto del pelo, trasformandola in un corpo amorfo e gelatinoso che si asporta con il lavaggio. Le creme e i saponi si stendono sulla pelle, si lasciano agire per il tempo indicato nel foglio di istruzione allegato alla confezione e poi si risciacquano. E’ bene procedere, dopo l’applicazione, a un lavaggio molto accurato per eliminare i residui del prodotto. Nelle successive 12 ore si deve evitare di applicare deodoranti, profumi o creme che possano irritare la pelle. Le creme e i saponi depilatori vanno evitati se la pelle e già infiammata o con qualche ferita.
I prodotti più nuovi sono studiati per essere tollerati facilmente e per limitare il rischio di allergia. Tuttavia, le sostanze chimiche con cui sono preparati possono provocare irritazioni durante l’attesa perché in questo periodo la pelle è più sensibile. E’ bene, quindi, provare sempre, ogni volta che si utilizzano, un quantitativo minimo di crema in una parte di pelle e osservare le reazioni. Se non ci sono arrossamenti e irritazioni, si può stendere la crema in tutta la zona da depilare; non va mai applicata prima di esporsi al sole: può provocare fenomeni di fotosensibilizzazione, cioè la formazione di macchie.
È il metodo di depilazione più usato dalle donne italiane in quanto risulta rapido. pratico da usare ed economico. Lo svantaggio è che il pelo ricresce con molta facilità. Sia che si utilizzi il rasoio usa e getta sia quello elettrico, è consigliabile stendere un velo di gel specifico o di schiuma da barba al fine di ammorbidire la pelle e il pelo, facilitando cos’ lo scorrimento della lama. Una volta terminata la depilazione, è bene applicare sulla parte una crema idratante in abbondanza.
Il rasoio è il sistema più sicuro in gravidanza, dal momento che non ha nessuna controindicazione dal punto di vista della salute. Agisce infatti solo sulla parte visibile del pelo, senza penetrare nella pelle in profondità.
Nei centri estetici è possibile effettuare trattamenti per risolvere permanentemente il problema. L’elettrodepilazione è quel metodo che invia, tramite un ago, una leggera scarica di corrente in grado di distruggere il bulbo pilifero (la parte che produce il pelo), in modo da annullarne l’attività. Il metodo con il laser, invece, sfrutta le proprietà dell’energia luminosa per colpire la melanina (la sostanza che da colore al pelo) presente nel fusto e nel bulbo del Pelo.
Le soluzioni definitive sono sconsigliate in gravidanza in quanto non si conoscono ancora gli effetti della corrente elettrica e del laser sullo sviluppo del feto. Inoltre richiedono sedute lunghe e, per l’elettrodepilazione, anche dolorose, che possono risultare troppo faticose e snervanti per le future mamme.
Le creme schiarenti contengono una percentuale di acqua ossigenata e ammoniaca. Servono per decolorare il pelo, facendolo diventare biondo e, quindi, quasi invisibile. Devono essere lasciate a contatto della peluria per una decina di minuti e poi sciacquate con cura. Sono, però, indicate solo se i peli non sono troppo scuri.
Lasciate a contatto della pelle per diversi minuti, l’acqua ossigenata e le altre sostanze schiarenti potrebbero essere assorbite dall’organismo materno e risultare nocive per il feto.
È meglio, quindi, per tutto il periodo della gravidanza, evitare di ricorrere a questi trattamenti.
.Si tratta di apparecchi elettrici o a batteria dotati di una fila di pinzette o molle che agganciano il pelo, strappandolo alla radice. Si utilizzano come i normali rasoi, facendoli scorrere sulla pelle in contropelo in modo da eliminare tutti i peli. Alla fine e bene stendere sulla pelle un po’ di crema lenitiva, perché la cute può risultare arrossata.
Non sono nocivi per il feto, in quanto utilizzano un’azione meccanica simile a quella di numerose pinzette. Possono però provocare problemi alla futura mamma: lo strappo effettuato dall’epilatore è abbastanza violento e non è indicato se si soffre di varici o di capillari dilatati.
Durante la gravidanza può essere necessario cambiare metodo di depilazione. Vanno evitate le cerette a caldo, in quanto la temperatura elevata e lo strappo potrebbero provocare la rottura dei capillari delle gambe, e i prodotti schiarenti, che possono risultare dannosi per il feto.
Proprio come accade con il resto del nostro organismo, anche la pelle ha delle necessità…
L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si ricorre maggiormente all'iniezione di filler.…
Tra alti e bassi, quella dei tatuaggi è una moda che non cessa di esistere,…
Non tutti lo sanno ma le unghie sono un vero e proprio specchio della nostra…
Al rientro dalle vacanze estive, complice la ripresa della abituale routine quotidiana, il viso può…
Videocall, esposizione costante alla luce blu dei monitor, stanchezza e insonnia provocate dall’uso continuo dei…