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sole sicuro. quattro strategie mirate

In Inghilterra i bollettini meteo denunciano ogni giorno l’indice di pericolosità delle radiazioni solari. Negli Usa i dermatologi raccomandano abbronzature virtuali o esposizioni solo super protette, senza mai scendere sotto il fattore 15, la soglia minima di sicurezza indicata dall’autorevole Skin Cancer Foundation. Un po’ dappertutto si moltiplicano le campagne di prevenzione sui danni del sole…

Insomma, bisogna davvero cambiare atteggiamento?

“Fra gli estremismi della scuola americana e britannica, legittimati dalle pelli chiare delle popolazioni, e la mancanza di protezione adeguata troppo in uso da noi, esiste un modo equilibrato di vivere il sole”, dice il dottor Giovanni Leone, responsabile del Servizio

di Fototerapia all’Istituto San Gallicano di Roma.

E qual è?

“La regola è la stessa per tutti: abbronzarsi con cautela e intelligenza. Scegliendo solari con schermi a largo spettro, da scalare progressivamente. L’ideale è usare sempre un filtro due volte più alto di quello effettivamente necessario”.

Spf, fp e ip: che differenza c’e fra le sigle dei fattori di protezione?

“In sostanza nessuna, perché oggi indicano, a parità di valore, la stessa efficacia. Tutte e tre le sigle sono unità di misura dei filtri Uvb, le radiazioni responsabili di scottature ed eritemi, Le prime due si riferiscono al sistema di valutazione Usa (FDA); la terza a quello europeo (Colipa). Molte case cosmetiche indicano anche i filtri Uva, per i quali però non esiste una scala riconosciuta scientificamente”.

Bisogna proteggersi anche dagli Uva?

“Si, rappresentano il 95 per cento dei raggi che arrivano sulla Terra, e sono i più nocivi perché, penetrando nel derma, provocano il precoce invecchiamento cutaneo, nei casi più gravi anche il melanoma”.

Per una protezione completa?

“Puntate su solari con filtri a largo spettro e fotostabili, che non si alterano al calore del sole, tenendo presente i limiti del vostro fototipo cutaneo. E riapplicateli con generosità ogni ora e dopo il bagno”.

Se la pelle e sensibile

INDISPENSABILI GLI SCHERMI TOTALI PER PREVENIRE ERITEMI E SCOTTATURE; MA ANCHE UNA BUONA DOSE DI PRUDENZA FILTRI ALTI PER TUTTA LA VACANZA.

Occhi chiari, capelli biondi o rossi e carnagione bianchissima, spesso con efelidi. Reattiva anche ai raggi solari più deboli, facile alle scottature e in grado di ottenere solo un tono dorato. Sono i tratti del fototipo 1.

MASSIMA PROTEZIONE

“Questa tipologia richiede molta attenzione sotto il sole”, dice la dermatologa Maria Teresa Lucheroni. “Infatti, e un’epidermide con difese minime contro le radiazioni, perché possiede una melanina chiara (giallo pallido o rossa) poco stabile e con difficoltà ad affiorare in superficie”. “In questo caso l’indicazione dei dermatologi Usa è tassativa”, dice il dermatologo Antonino Di Pietro. “Usate schermi totali la prima settimana e poi dal 15 in su. Evitate le ore in cui il sole è più intenso e non superate i 5 minuti per i primi tre giorni. Poi aumentate progressivamente i tempi, ma senza abbassare mai il fattore protettivo, anche quando il colore sarà apparso”.

CONTRO GLI ERITEMI

“E’ utile rinforzare le difese della pelle con integratori e con cosmetici a base di vitamina C ed E”, dice Lucheroni. “Ai primi segnali, evitate di stare al sole per tre giorni. Per calmare l’irritazione, vaporizzate spesso un’acqua termale rinfrescante ed evitate pomate antistaminiche, che frenano solo il prurito ma non eliminano il problema. Meglio applicare una crema lenitiva alla calendula”.

UN COLORE PIU INTENSO?

“Puntate sugli autoabbronzanti”, consiglia Di Pietro. “Ricordate però che non interagiscono con la melanina e provocano solo un’ossidazione a livello cutaneo superficiale, quindi il colore ottenuto non protegge. In più, ogni sera, applicate un doposole a base di tirosina, che idrata e attiva la melanina”.

Se la pelle è delicata

D’OBBLIGO QUAlCHE CAUTELA. E FILTRI ELEVATI PER EVITARE IRRITAZIONE ASSICURARSI UN’ABBRONZATURA UNIFORME, A LUNGA DURATA.

Carnagione e occhi chiari, capelli biondi o castani. “E il fototipo 2: un’epidermide che si abbronza con difficoltà, facile a irritarsi e scottarsi, e soggetta alla couperose”, spiega Lucheroni. “Per scongiurare questi problemi e consigliabile l’uso di un solare con spf 20

la prima settirnana, da diminuire poi gradua1mente senza mai scendere sotto il 12″.

PROTEZIONE NON STOP

“Spesso, chi ama stare al sole ore e ore ricorre a un prodotto schermante totale: un modo

per mettersi a posto la coscienza, ma non certo la strategia giusta”, dice Lucheroni. “Il più delle volte induce a prolungare oltre i limiti il tempo di esposizione al sole, Con conseguente aumento di rischi per la pelle. Le scottature, ad esempio, alterano profondamente le strutture

del DNA e i danni alle cellule si accumulano nel tempo”.

Le regole? Meglio dimenticare le full immersion sotto il sole, muoversi spesso e rinfrescare la pelle con docce di acqua dolce.

E attenzione anche sotto l’ombrellone: la garanzia di difesa non e totale perché il 50 per cento dei raggi Uva filtra lo stesso. Cappello a tesa larga e T-shirt sono un valido aiuto, meglio se in tinte chiare.

Se la pelle e normale

VINCE LA MODERAZIONE ANCHE A VACANZA INOLTRATA. E LA SERA? IRRINUNCIABILE L’IDRATANTE.

Il fototipo 3 è il più diffuso in Italia: capelli biondo scuro o castano, occhi marroni o grigi e carnagione dorata. Si abbronza facilmente ma non è esente dal rischio scottature.

LA GIUSTA DOSE Dl SOLE

“Vale sempre la regola di un ‘ esposizione graduale”, dice il dottor Leone. “Usate un filtro alto la prima settimana, poi si pub scendere fino al spf 6-8”.

SE AMATE LO SPORT

“Il movimento regala un colore più uniforme”, dice il cosmetologo Giorgio Zanchi.

“Ma non dimenticate che in mare il sole si sente di meno, ma picchia di più. L’acqua, infatti, raddoppia l’effetto dei raggi, che penetrano fino a un metro di profondità con un’intensità del 60 per cento. Qui, preferite solari waterpoof sempre con filtri alti”.

Se la pelle e scura

UNA PROTEZIONE ANCHE MINIMA E FONDAMENTALE: SCONGIURA RUGHE, MACCHIE E DISIDRATAZIONE.

Carnagione olivastra, capelli e occhi scuri: sono i tratti del fototipo 4. Un’epidermide che

si abbronza con molta facilità e che difficilmente si scotta.

ATTENZIONE ALLE RUGHE

“Usare sempre un prodotto solare senza mai scendere sotto il fattore 4-6 e la regola anche

per le pelli gia abbronzate”, dice Di Pietro. “Il sole altera le cellule di Langerhans, responsabili del sistema immunitario, e i radicali liberi si moltiplicano. L’effetto? Rughe, macchie, pelle ispessita”.

COSÌ IL COLORE DURA

“Non dimenticate il doposole”, avverte Di Pietro. “E, per evitare gli ispessimenti cutanei che rendono l’abbronzatura opaca e poco uniforme, fate un peeling due volte la settimana”.

redazione

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