Tecniche estetiche antinvecchiamento. Ecco le caratteristiche e le modalità di impiego di alcune tra le sostanze più utilizzate in medicina estetica.
COLLAGENE BOVINO – La sostanza antirughe iniettabile che vanta la casistica più ampia è una proteina estratta dai bovini, il collagene. <<Nonostante l’incalzare di nuovi materiali, l’impianto di collagene bovino resta ancora tra le metodiche più utilizzate e sicure>>, sottolinea Di Pietro, esperto in dermatologia correttiva estetica. <<Numerosi gli impieghi possibili. Agli impianti di collagene si può ricorrere per correggere depressioni cutanee di vario genere e profondità, o per attenuare i solchi del viso, come quelli tra le sopracciglia. Ma, soprattutto, è utile per attenuare le rughe intorno agli occhi o nasolabiali, le rughe delle guance e del contorno labbra. Oppure può rimodellare labbra, zigomi e mento>>. Il collagene permette di intervenire sulle rughe più piccole e sottili con un risultato naturale. Un apparente svantaggio, invece, è la relativa durata del trattamento e la conseguente necessità di sottoporsi a sedute di richiamo. Essendo un materiale bio-compatibile, infatti, tende a riassorbirsi in un arco limitato di tempo. <<In genere dura 2-3 mesi, ma molto dipende dal metabolismo e dalla condizione fisica del soggetto. Stress e stati influenzali, per esempio, possono ridurre notevolmente questi tempi. L’unico vero limite del collagene è che può causare, anche se raramente, fenomeni allergici. Per questo, un mese prima dell’impianto è necessario effettuare un test, iniettando una piccolissima dose della sostanza nell’avambraccio>>. Il collagene, pronto in siringhe preconfezionate, viene iniettato lungo il corso delle rughe da correggere dopo aver applicato una crema anestetica. Il risultato è immediatamente visibile. Costo della singola seduta: circa 600.000 lire.
COLLAGENE AUTOLOGO E LIPOFILLING – Per chi è allergico, una via alternativa al collagene bovino può essere rappresentata dal collagene autologo. Prelevato direttamente dal derma del paziente, viene inviato in centri specializzati per essere trattato prima del reimpianto. <<Ma attualmente è una soluzione molto “tortuosa”. In Italia, infatti, non sono ancora disponibili laboratori attrezzati per questo tipo di trattamento e pertanto è necessario inviare il materiale negli Usa. Risultato: lievitazione dei costi e rischio di un’esposizione del collagene ad alterazioni>> spiega Di Pietro. Molto più fattibile, il lipofilling, che utilizza il grasso aspirato dal paziente, preventivamente “centrifugato” e poi iniettato per riempire le zone depresse e le rughe. <<Anche questa soluzione può presentare qualche rischio di contaminazione. In più, rispetto alle altre metodiche è un trattamento un po’ traumatico, tanto che il volto rimane leggermente tumefatto per qualche giorno>> aggiunge l’esperto. I costi: collagene autologo circa 1.500.000 lire per le prime 4 applicazioni; lipofilling circa 800.000 lire a seduta.
ACIDO JALURONICO INIETTABILE – L’acido jaluronico è un polisaccaride, ovvero una sostanza zuccherina di origine naturale, ed è presente in tutto lo spessore del derma. La caratteristica principale? Non provoca allergie. <<Per questo, prima del trattamento non è necessario eseguire alcun test preventivo>>, osserva Di Pietro. <<La procedura di impianto, i tempi di riassorbimento, il tipo di risultato sono simili a quelli del collagene bovino. Anche con l’acido jaluronico si può intervenire sulle rughe ai lati del naso, sulla fronte, tra le sopracciglia. Può essere utilizzato per rialzare gli zigomi o per riempire le labbra, mentre è sconsigliato per il contorno occhi e a chi soffre frequentemente di herpes labiale>>. Rughe e depressioni appaiono corrette subito dopo il trattamento. In media il risultato dura circa 3 mesi, ma in alcuni casi può arrivare a 4. Costo: circa 800 mila lire a seduta.
ARTECOLL, GORETEX E FILI D’ORO – L’artecoll è un composto di microscopiche palline di metilmetracilato (plexiglass) veicolate da collagene bovino. La sostanza viene iniettata con speciali siringhe per cancellare le rughe del viso, ma anche per riempire le labbra. L’effetto è duraturo, in quanto le microsfere non subiscono degrado <<ma proprio per questo>>, sottolinea Di Pietro, <<possono verificarsi alcuni inconvenienti, come la migrazione in sedi diverse del materiale e la formazione di granulomi>>. Anche l’impianto di goretex (un materiale biocompatibile usato in chirurgia), dà un risultato definitivo, ma richiede anestesia locale, antibiotici e punti da rimuovere. Continua Di Pietro: <<In pratica il trattamento consiste nell’inserimento nel derma, attraverso delle microincisioni, di nastrini, cerotti o tubicini traforati di goretex, che vengono poi tagliati alle estremità. Anche qui esiste il rischio di migrazione del materiale>>. Infine, un altro materiale da impianto (poco utilizzato) è il filo d’oro. Conclude Di Pietro: <<<Viene inserito sottocute, attraverso delle microincisioni, in anestesia locale. La presenza di questo corpo estraneo induce una reazione fibrotica e, conseguentemente, un “sollevamento” della ruga. Diversi i limiti: è un materiale rigido, che può far perdere la naturale conformazione della pelle, e puo innescare fenomeni di rigetto; le microincisioni si cicatrizzano dopo circa una settimana ed esiste, pertanto, il rischio di contrarre infezioni locali>>. Costi: artecoll e goretex circa 2.000.000 di lire. Fili d’oro circa 2.500.000 di lire per impianto.
EPFTE – E’ un nuovo materiale riempitivo, un tubicino morbido e flessibile di pohtetrafluoroetile, un composto sintetico biocompatibile. Viene inserito sotto la cute, per sollevare e distendere l’epidermide nei solchi profondi del viso come le rughe nasolabiali, o per aumentare il volume delle labbra. Il limite: può essere impiantato solo sulle rughe più marcate. La peculiarità? Più stabile rispetto ad altri materiali: Non dà, in genere, reazione da corpo estraneo e non ancorandosi al tessuto circostante può essere facilmente rimosso, anche a distanza di anni. L’inserimento si effettua in anestesia locale e la correzione è visibile subito. Costo: a partire da 2 milioni circa a impianto.
T0SSINA BOTULINICA – Molto di moda, ma secondo diversi specialisti, anche molto discutibile, è una new entry nel mondo degli “antirughe”. Questa sostanza non è altro che un veleno prodotto dal Clostridium Botulinum, il batterio noto per provocare gravissime intossicazioni alimentari. <<La tossina botulinica spiana le rughe producendo una vera e propria paralisi dei muscoli nelle zone iniettate. Con il risultato, però, di paralizzare la mimica e, dunque, l’espressività. In più, non si conosce ancora l’effetto sull’organismo di ripetute iniezioni di questa tossina>> dice Di Pietro. Costo della singola seduta: circa 1.500.000 lire.
BIOLIFTING – Per restituire turgore e freschezza a una pelle avvizzita e disidratata si può ricorrere al biolifting (o dermolifting), che consiste in microiniezioni su tutto il viso ed il collo di sostanze rivitalizzanti, come enzimi e proteoglicani, in grado di stimolare “l’autoproduzione” di collagene e acido jaluronico. Per ottenere effetti visibili servono 4-5 sedute, a cadenza settimanale; per mantenere i risultati il trattamento deve essere ripetuto saltuariamente. Una seduta costa dalle 250 alle 300.000 lire.
0SSIGENO E OZONO – Per rivitalizzare i tessuti, e appianare le piccole rughe, si può ricorrere ad una tecnica derivata dall’ossigeno-ozono terapia, utilizzata, tra l’altro, per curare reumatismi, disturbi circolatori, ernia del disco e cellulite. Di Pietro spiega: <<Da un apparecchio collegato a una bombola, il medico aspira una miscela di ossigeno e ozono ed esegue delle microiniezioni sottocutanee direttamente nella ruga. In genere sono sufficienti 6-8 sedute, una la settimana, ma per migliorare il risultato, prima dell’ossigeno-ozono si procede con applicazioni di acido glicolico o di collagene. Non è ancora sufficientemente collaudata e puo provocare, nei soggetti predisposti, la rottura dei capillari, e conseguenti ecchimosi, nella zona trattata>>. Costo della singola seduta, mediamente, 200.000 lire.

Viso levigato? Usa l’acido
Per renderlo più compatto, in particolare dopo i trattamenti, ci sono composti e soluzioni
I peeling chimici che vincono gli inestetismi

Spesso la pelle provata dai trattamenti riempitivi è asfittica, poco luminosa, presenta discromie e
pori dilatati. Questi inestetismi possono essere corretti con i peeling chimici, che levigano la pelle rendendola più luminosa e compatta. Per realizzare un’esfoliazione più o meno profonda dalla superficie cutanea si possono utilizzare diversi acidi. Ecco un elenco di sostanze in commercio:
ACIDO GLICOLICO – E’ una sostanza estratta dalla canna di zucchero, che, applicata sulla pelle in lozione, gel o tamponcini, provoca una leggera esfoliazione degli strati più superficiali della cute, stimolando il rinnovamento delle cellule. Oggi la sua azione è stata ulteriormente perfezionata sfruttando in associazione particolari sostanze, le ciclodestrine, che evitano l’arrossamento della pelle. La percentuale di concentrazione dell’acido e il tempo di applicazione variano a seconda del tipo di pelle e dell’inestetismo da trattare. In media sono sufficienti sei/sette sedute, una a settimana, per ottenere una pelle più luminosa e un colorito più omogeneo. E’ necessario ripetere il trattamento una o due volte l’anno. Sconsigliato a chi soffre di herpes labiale. Costo: dalle 200 alle 250 mila lire a seduta.
ACIDO PIRUVICO – Si tratta di un nuovo agente chimico esfoliante in grado di contrastare macchie e discromie. Agisce da peeling e stimola la produzione di nuovo collagene, fibre reticolari ed elastina. Usato a dosaggi molto bassi e ben tollerato, perchè non provoca rossori e macchie sulla pelle. I tempi sono personalizzati così come la concentrazione di acido da usare. Ogni persona, infatti, reagisce in modo diverso ai trattamenti, secondo il tipo di pelle, ma è importante anche lo stato fisico in cui si trova (ormoni, alterazioni metaboliche, tensione nervosa). In genere sono sufficienti 4/5 sedute e un richiamo annuale. Per uno-due giorni dopo la seduta può verificarsi una leggera desquamazione della pelle, che andrà trattata con creme idratanti e protettive consigliate dal medico. Costo della singola seduta: circa 300-400.000 lire.
ACIDO TRICLOROACETICO – Diluito in diverse concentrazioni, questo acido permette di effettuare peeling superficiali, medi o profondi. Può essere utilizzato da solo, oppure combinato ad altri principi attivi esfolianti. <<Il tricloroacetico, di norma ben tollerato, non presenta particolari controindicazioni. Al 10-25 per cento può essere utilizzato per le rughe sottili e le macchie; al 35-50 per cento per le cicatrici da acne e le rughe più profonde. Soprattutto in quest’ultimo caso, dopo il trattamento può verificarsi una consistente desquamazione della pelle>>, spiega Di Pietro. La procedura di applicazione è simile a quella usata per l’acido glicolico. Il decorso post trattamento richiede l’applicazione di un cosmetico altamente idratante e con fattore di protezione adeguato. In genere sono necessari cicli di 4-6 sedute e un richiamo annuale. Costo della singola seduta: circa 300.000 lire con acido al 10 per cento, 2.000.000 circa con concentrazione di acido al 35-50 per cento.
SOLUZIONE DI JESSNER In questo caso la sostanza esfoliante utilizzata è una miscela di alcol, acido salicilico, acido lattico e resorcinolo, dalla notevole azione schiarente e levigante. <<Per questo, la soluzione di jessner è particolarmente indicata per cancellare le macchie scure, come il cloasma gravidico>>, sottolinea Di Pietro. Secondo il numero di applicazioni, provoca l’eliminazione dello strato corneo o di strati più profondi della pelle. L’applicazione del principio attivo, steso uniformemente sul viso, provoca come reazione un leggero senso di bruciore. Per attenuarlo, durante l’intervento la pelle viene rinfrescata con impacchi di ghiaccio. Questo peeling è sconsigliato a chi è allergico all’aspirina, per la presenza di acido salicilico, ed è controindicato a chi soffre di herpes simplex. Sedute richieste: 6-8 circa, da ripetere al massimo due volte l’anno. Dopo il trattamento, la pelle particolarmente fragile va protetta con creme altamente idratanti e anti UV. Costo della singola seduta: 300.000 lire circa.
COCKTAIL AL FENOLO – Il fenolo è un acido molto aggressivo e pertanto può provocare effetti collaterali indesiderati. Per questo viene sempre impiegato in associazione con altri acidi e prodotti che ne controllano la penetrazione, come diluenti oleosi e alcolici. I cocktail al fenolo sono utilizzati per peeling chimici profondi, indicati quando la pelle è segnata da rughe o altri difetti cutanei accentuati. I limiti li elenca Di Pietro <<Richiede anestesia locale e diversi accorgimenti post applicazione. Per esempio, per una settimana si devono applicare a domicilio polvere cicatrizzanti ed è necessario osservare un periodo di convalescenza, cercando di limitare al massimo qualsiasi movimento dei muscoli facciali. Inoltre, la ristrutturazione completa della cute avviene nell’arco di due mesi circa>>. Infine, dopo questo trattamento la pelle apparirà costantemente lucida. Costo del trattamento: circa 6.000.000.

redazione

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