UNA STRETTA DI MANO CON TROPPE TRACCE

La paura di un esame, l’ansia per un importante colloquio di lavoro, l’insicurezza del primo appuntamento con l’uomo da sempre sognato. Il cuore batte all’impazzata ma nessuno può sentirlo all’infuori di noi, il problema è un altro: le mani, fradice di sudore. Asciugarle in continuazione con il fazzoletto non serve a niente, la traspirazione non si interrompe neppure sciacquandole spesso con l’acqua fresca.

IN EREDITA’ DAI GENITORI

– Si chiama iperidrosi palmare ed è quasi sempre un disturbo di origine emotiva. Ma non colpisce a casaccio. Le sue vittime preferite non sono persone ipersensibili qualunque, ma individui che hanno ereditato dai loro genitori una particolare reattività delle ghiandole sudoripare, quelle appunto che hanno il compito di produrre il sudore.

– A far scatenare l’iperattività di queste ghiandole, poste nel derma, basta un piccolo stimolo: un attimo di panico, l’ansia di essere arrivati in ritardo, la fretta di terminare un certo lavoro. Così i palmi delle mani, che sono una delle zone del corpo con la maggior concentrazione di ghiandole sudoripare, si coprono di sudore e rimangono costantemente bagnate.

– Nei casi più sfortunati, all’iperidrosi palmare si associano anche un’eccessiva traspirazione delle ascelle (iperidrosi ascellare) e dei piedi (iperidrosi plantare), insomma: un vero e proprio tormento.

– Quando l’iperidrosi colpisce le mani, il problema principale è rappresentato dalla quantità di liquido che fuoriesce dai sottili canali che collegano le ghiandole con la superficie cutanea. Il sudore delle mani, infatti, è praticamente inodore. Il disagio che procura questo disturbo si limita all’impossibilità di toccare chiunque senza trasmettergli una sgradevole sensazione di umido.

– Ma, per fastidiosa che possa essere, la secrezione di sudore non deve mai essere impedita del tutto. Il sudore infatti non soltanto serve a mantenere nella norma la temperatura del corpo, per esempio quando la temperatura esterna sale oltre un certo livello. E’ anche importantissimo per mantenere l’idratazione della pelle.

– Pur cercando di limitare la sudorazione, dunque, bisogna permettere alla cute di traspirare almeno un poco e cioè occorre impedire un’occlusione totale delle ghiandole sudoripare che in questo modo potrebbero irritarsi e gonfiarsi.

LE CURE NATURALI

Per diminuire la traspirazione è utilissimo un infuso misto di betulla e quercia, rispettivamente 20 grammi di foglie ciascuna. Si lasciano in infusione per dieci minuti in un litro di acqua bollente.

In alternativa: bollire per venti minuti 50 grammi di equiseto (la pianta essiccata) in un litro d’acqua. Bere due tazze al giorno, una prima di coricarsi.

Un cucchiaio di vino di salvia dopo i pasti è un valido alleato contro l’iperidrosi. Si ottiene facendo macerare 80 grammi di salvia in un litro di vino dolce per una settimana. Dopo aver filtrato si può bere.

CINQUE REGOLE PER RIMEDIARE

L’unica cosa da fare per cercare di contenere una forte sudorazione, reazione dell’organismo agli stimoli emozionali, è seguire una serie di regole igieniche.

1) Lavarsi spesso le mani utilizzando saponi delicati. Quelli troppo aggressivi non fanno altro che stimolare ulteriormente le ghiandole a produrre sudore. Vanno bene i saponi neutri o quelli di Marsiglia purificati, cioè resi meno grezzi rispetto alla ricetta tradizionale (Eusap, per esempio).

2) L’allume di roccia è un ottimo astringente, utilissimo soprattutto per l’iperidrosi palmare. E’ una sostanza di orgine minerale che un tempo veniva usata dopo la rasatura. In un litro d’acqua tiepida si diluiscono due o tre cucchiaini di polvere di allume di rocca e si appoggiano i palmi delle mani sulla superficie. Questo bagno dev’essere eseguito almeno un paio di volte al giorno, ma può essere ripetuto tutte le volte in cui se ne sente il bisogno. L’importante è immergere nell’acqua soltanto i palmi: in questa zona la pelle è più robusta rispetto al resto delle mani e resiste bene all’azione dell’allume. Inoltre, il dorso della mano non suda.

3) Vaporizzare i deodoranti sulle mani non serve, perché il prodotto non riesce a superare la barriera dello strato corneo. Megli scegliere una crema ad azione astringente (Desudorante Restiva, Keops, Bioclin, Deopiù, Deovit), che invece riesce a far penetrare maggiormente i principi attivi.

4) Evitare sempre i prodotti a base alcolica, dunque niente profumi e simili. L’alcol è un vasodilatatore, quindi fa arrivare nella zona una maggior quantità di sangue, la pelle si scalda e le ghiandole producono più sudore.

5) Portate in tasca una piccola confezione di talco astringente da utilizzare nei casi di emergenza. Non esagerate però: potreste bloccare completamente la traspirazione.

DIZIONARIO

CUTE: detta più comunemente pelle, riveste esternamente tutto il corpo. Può avere colorito variabile in relazione alla pigmentazione, all’età, all’irrorazione sanguigna. La cute è costituita da più strati.

DERMA: è lo strato più profondo e più spesso della cute costituito da tessuto ricco di vasi, di nervi, di fibre elastiche.

GHIANDOLE SUDORIPARE: sono ghiandole della pelle che secernono il sudore. Sono distribuite su quasi tutta la superficie del corpo.

STRATO CORNEO: costituisce lo strato protettivo, più superficiale della pelle. E’ formato da cellule morte, appiattite e fortemente aderenti fra loro.

Servizio di Rosanna Pessione.

Con la consulenza del dottor Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano.

redazione

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