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Pelle a macchia di leopardo: come evitarla?

Pelle a macchia di leopardo: come evitarla?

Settembre è già per molti il mese dei ricordi; si riordinano le valigie e i bagagli delle vacanze appena trascorse, si riguardano le fotografie prima di dimenticarle in un cassetto, ci si scruta allo specchio per valutare l’abbronzatura calante e si affrontano i piccoli problemi cutanei legati in qualche modo all’estate che sta passando. La pelle a macchia di leopardo è uno di questi: vediamo insieme come liberarsi di questo inestetismo e di altri tipici del post-estate.

Come mantenere un’abbronzatura uniforme più a lungo

L’abbronzatura è un accumulo di melanina nell’epidermide la cui entità dipende innanzitutto da fattori costituzionali e successivamente dalla quantità delle esposizioni solari. Ma come mantenerla più a lungo? Per prima cosa, la cute dovrà essere il più idratata possibile. La cute secca, infatti desquamandosi, perde più velocemente i suoi strati superficiali, di conseguenza si “scolora” più rapidamente. Utili sono gli oli da bagno che dovranno sostituire i comuni saponi e bagnoschiuma; questi ultimi, infatti, hanno un forte potere sgrassante e allontanano anche gli utilissimi lipidi di superficie che tengono adese le cellule dello strato corneo. Dopo la doccia o il bagno si applicheranno delle creme idratanti per il viso e il corpo.

Anche l’alimentazione potrà in qualche modo aiutarci: assumendo cibi che prevengono la disidratazione e la secchezza cutanea in quanto ricchi di acidi grassi essenziali (EFA). Mangeremo quindi: carne, fegato, latticini, gamberi, olio di mais e soia. Altro fattore importante è lo zinco, contenuto in carne, pesce, uova, frutti di mare. Da non trascurare la vitamina A, il betacarotene, la vitamina E, le vitamine del gruppo B. E per finire bere molta acqua, in media un litro al giorno lontano dai pasti.

Macchie scure sul volto: come schiarirle?

La melanosi è la comparsa di chiazze più scure sul volto e talora sulla zona del collo dopo esposizioni al sole. Spesso queste macchie sono conseguenti all’applicazione di creme o profumi che reagiscono con i raggi ultravioletti colorando la pelle. Classiche sono le chiazze sui lati del collo, sotto e dietro i lobi delle orecchie, causate da un “tocco” di profumo. Tuttavia la causa più comune è di tipo ormonale: la gravidanza, l’uso della pillola. Anche se non tutti i casi sono perfettamente risolvibili, esistono dei buoni rimedi per schiarire questi inestetismi. Ben collaudate sono le creme “all’idrochinone”, già in uso da qualche anno, l’unica attenzione è che possono dare fenomeni di allergia soprattutto se usate prima di esporsi al sole. Ma la novità in questo campo sono le creme “all’ascorbile” un derivato della vitamina C messo a punto dall’industria giapponese da poco tempo utilizzato anche in Italia.

Abbronzatura a macchia di leopardo: la causa è un fungo

Le micosi sono le patologie più frequenti che interessano la pelle in questo periodo. Vengono soprattutto favorire dal surriscaldamento della cute in seguito all’uso di indumenti stretti e sintetici che impediscono la traspirazione. Se non curate, queste micosi tendono ad interessare aree sempre più larghe diventando estremamente fastidiose. Per prima cosa, in questi casi, occorre indossare biancheria intima di cotone e pantaloni non aderenti, eseguire mattino e sera bagni con acqua e bicarbonato ed infine applicare per circa due settimane delle creme antimicotiche. Ma senza dubbio la micosi più comune, che si scopre in questo periodo e la “Pitiriasi Versicolor“, quella che causa la temutissima “pelle a macchia di leopardo“. Il tronco e gli arti superiori si ricoprono di chiazze circondate da una pelle più scura. Erroneamente, per molto tempo, si è pensato che questo fungo si contraesse sulle spiagge, in piscina, nelle docce. Le ricerche più recenti, invece, hanno accertato che l’agente in causa: il “Pitirosporum ovalis”, il quale vive in piccole quantità sulla pelle di tutti, senza dare segno della sua presenza.

Tuttavia, in seguito a particolari situazioni come ad esempio, una pelle più grassa, un indebolimento delle difese, una detersione del corpo aggressiva tale microorganismo si accresce enormemente in colonie di varie dimensioni. Comunemente questo accrescimento avviene prima dell’estate, per cui, quando nei mesi caldi ci si espone al sole il fungo, che impedisce la formazione di melanina profonda, compie la sua opera. In corrispondenza delle chiazze micotiche l’abbronzatura interessa uno strato molto sottile, invece nelle zone circostanti, dove la cute è sana l’abbronzatura avviene in profondità. Per questo motivo, quando al ritorno dalle vacanze si comincia a perdere la tintarella, le parti del corpo interessate dal fungo la perderanno quasi subito apparendo di colore più chiaro rispetto al resto della cute che avendo un’abbronzatura più spessa, resteranno scure più a lungo. Anche in questo caso sono utili le creme antimicotiche da applicare per alcune sere con regolarità, e saponi a base di zincopiritione e solfuro di selenio.


Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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